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Decreto GDPR: la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale

6 Set , 2018,
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Il decreto delegato di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del GDPR è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Decreto GDPR

Il Decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale  pone al Garante Privacy nuovi grandi poteri e altrettante responsabilità.

L’ottica è quella di mettere nei prossimi mesi l’Italia nelle condizioni di passare definitivamente dal vecchio al nuovo sistema privacy attraverso una “regia” unificata, facendo riferimento ad un unico  contesto normativo, costituito da fonti regolatorie su più livelli.

Si tratta però di un passaggio non facile

 

Il pilastro portante della costruzione è costituito ovviamente dal GDPR. Il contesto nazionale però, pur ruotando tutto intorno al regolamento europeo, è costituito sia dal nuovo decreto delegato che dal vecchio decreto delegato come novellato a seguito della entrata in vigore di quest’ultimo.

Il quadro normativo che emerge dopo la pubblicazione del decreto di adeguamento è destinato a complicarsi ulteriormente, accentuata dal forte rafforzamento dei poteri del Garante che si estende anche alla adozione di regole deontologiche, provvedimenti a carattere generale e misure di garanzia che si configurano di fatto come un ampio strumentario di soft law.

Un provvedimento particolarmente interessante che il Garante dovrebbe adottare in futuro riguarda l’individuazione di modalità semplificate di adempimento degli obblighi di quei titolari classificabili come PMI. A questo proposito, è bene ribadire come il margine di manovra del Garante sia estremamente limitato, visto che tali modalità semplificate potranno essere previste solo nei limiti di quanto consentito dal GDPR, il quale prevede limitatissime deroghe per le PMI.

È inoltre importante chiarire che il provvedimento del Garante si applicherà solo a quelle aziende che rispettino tutti i requisiti della definizione di PMI fissati a livello europeo (meno di 250 dipendenti; fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro oppure totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro), da valutarsi anche tenendo conto dei dati di eventuali imprese associate e collegate.