Category Archives: Consulenza

La formazione ai tempi della digital transformation

4 Apr , 2024,
esseti
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PMI in cerca di competenze. Perchè non basta disporre di tecnologie innovative per assicurarsi crescita e sviluppo.

Formazione_digital transformation_Esseti

L’adeguametno delle competenze è un elemento essenziale soprattutto per le PMI sempre più orientate a gestire il cambiamento tecnologico.

Esseti ha costruito nel tempo, grazie alle esperienze dei fondatori, una solida esperienza nel settore della formazione sia partecipando come formatori sia costruendo insieme a importanti Enti formativi, progetti e percorsi di formazione professionale, mirati al settore IT.

Queste esperienze sono state essenziali anche per portare avanti una politica di gestione delle risorse umane, che in Esseti ha portato ad un incremento del 50% dei dipendenti nell’arco degli ultimi tre anni. Grazie ad iniziative formative realizzate e all’attivazione dei percorsi di stage in azienda, l’offerta dei servizi e la multidisciplinarietà delle competenze di cui oggi dispone, ha garantito la copertura di servizi sempre più ampi e diversificati.

Un valore aggiunto che oggi ci permette di affrontare con maggiore solidità la gestione della digital transformation a supporto dei nostri clienti.

Stefano Susini e Denise Baggiani, rispettivamente Amministratore e Socia della Esseti Servizi Telematici srl, ne hanno parlato nell’intervista di Storytime Official

Copia di Formazione GDPR ESSETI - 4

Quali sono le sue principali mansioni in Esseti?

Stefano Susini

Attualmente rivesto sempre la carica di Amministratore unico per cui molto tempo mi è sottratto dalle attività connesse al mantenimento di una struttura che oggi conta quasi una ventina di addetti, fra dipendenti e collaboratori.

Continuo però l’attività di consulente, possiamo dire di IT Manager in outsourcing, per importanti aziende nostre clienti e coordino le attività della Business Unit che si occupa di sviluppo e system integration, supportando le aziende nella creazione di dialogo e interscambio fra i propri sistemi gestionali, anche in ottica 4.0.

Molta parte del mio tempo è poi dedicata alle iniziative di formazione professionale sui temi della transizione digitale.

Denise Baggiani

In Esseti mi occupo di aspetti legati alla gestione della Società, con particolare riferimento Risorse Umane al Marketing e comunicazione e al coordinamento delle risorse di Staff, ma spesso mi trovo anche a svolgere il ruolo di Project Manager per alcuni progetti dell’area Web, della Formazione e dei progetti di innovazione e digital transformation realizzati per  nostre aziende clienti grazie all’acquisizione di finanziamenti pubblici.

Esseti quindi è una realtà che ha costruito nel tempo, grazie alle esperienze dei fondatori, una solida esperienza nel settore della formazione. Perché oggi è importante occuparsene, soprattutto con alle competenze in ambito IT?

Denise Baggiani: ll problema principale delle nostre imprese è che non trovano personale preparato per gestire l’innovazione – ormai necessaria – che è percepita come leva fondamentale per crescere, essere competitivi e offrire prodotti di “qualità”. È facile pensare che la tecnologia renda tutto più semplice, veloce, fattibile. Ma bisogna avere una marcia in più. Sicuramente le nostre imprese si sono sempre distinte in tutto il mondo per qualità, ingegno e creatività.  – Made In Italy è un marchio che dovrebbe dire qualcosa appunto – e per questo oggi più che mai dobbiamo saperlo sfruttare anche grazie alle nuove tecnologie . E lo si può fare solo se le persone sono preparate a gestire questa nuova era. Preparate non solo quelle addette ai lavori, ma tutti in generale sono chiamati a saper “dialogare” con questi strumenti. Ancora oggi tra i corsi più richiesti in azienda però ci sono i corsi di Excel. Questo non può però limitare la necessità di formare in maniera continuativa anche i profili più specializzati, perchè si sà, nel mondo della tecnologica non c’è ma un punto dia rrivo, ma sempre una partenza verso nuovi scenari. Oggi sappiamo bene che c’è un altro aspetto che ci coinvolge tutti, ovvero la sicurezza, la gestione dei dati, le minacce di attacco che possono mettere in ginocchio un’attività, etc…. quindi senza dubbio c’è bisogno di una maggiore “cultura” e “sensibilità” verso questi temi. Grazie quindi ad una formazione anche sul campo, non necessariamente tradizionale, cerchiamo sempre di alimentare un attenzione all’aggiornamento e adeguamento verso l’utilizzo degli strumenti digitali e cerchiamo di farlo in pratica quotidianamente durante lo svolgimento di tutte le altre attività svolte presso le nostre aziende Clienti.

I nostri prodotti e servizi si stanno sempre più concentrando verso l’area cyber security, ma vediamo spesso, nonostante ormai si sia compreso quanto sia importante il lato sicurezza nella vita di un’azienda, che sussistono ancora difficoltà sia per quanto riguarda l’impiego di figure professionalmente specializzate in questo ambito che lacune su una maggiore consapevolezza opertiva da parte di tutti gli operatori coinvolti.

La crescita di Esseti, che negli ultimi 5 anni è passata da 2 a 9 dipendenti a tempo indeterminato, è avvenuta anche grazie ai giovani e alle opportunità di inserimento “formativo” di cui abbiamo potuto usufruire. Lo stage è una cosa seria. Almeno per noi e nel nostro settore.

Fare bene un lavoro significa imparare dalla realtà lavorativa che è fatta molto di relazioni, capacità di lavorare in autonomia ed essere propositivi, sapersi confrontare con più livelli di professionalità, capire come funziona l’azienda dove lavoriamo, capire perché e come mai ci sono altri processi aziendali importanti che fanno sì che anche il tuo lavoro “tecnico” sia fatto al meglio. Quindi anche gli stage se fatti come si deve danno veramente molto ad entrambe le parti in gioco.

Parlando della nostra esperienza in termini di assunzioni  negli ultimi 4/5 anni posso indicare che per noi Stage è sinonimo di assunzioni. Complessivamente quasi il 50% dei nostri dipendenti attuali arriva da questi percorsi. La formazione sul campo resta essenziale per acquisire la professionalità e la visione del contesto lavorativo.

Siamo noi i primi interessati affinché il nostro “investimento” – perché di questo si tratta per entrambi – non vada disperso. Sappiamo bene che oggi non sono più le aziende ad avere il coltello dalla parte del manico. Sono le persone che grazie alla professionalità che si sanno costruire, possono scegliere dove andare a lavorare. Questo è quello che succede nel nostro settore. Forse in altri meno, ma per noi sicuramente è così. Molte aziende pur avendo necessità di intercettare queste professioni non hanno la possibilità di investire in assunzioni di questo livello e spesso quindi devono comunque avere un supporto esterno di aziende, come la nostra, che ha potuto costruire professionalità che oggi sono appetibili

Queste esigenze effettive delle imprese, ci spiegano quindi anche perché è importante affidarsi ad un vero professionista del settore ?

Stefano Susini: Esattamente. Oggi, infatti, resta la difficoltà di acquisire risorse interne qualificate, anche perché molte imprese non prevedono ancora di inserirle in un modello organizzativo adeguato, non hanno compreso fino in fondo il ruolo strategico che hanno assunto e presto assumeranno sempre più. Di contro il mercato sta proponendo un’offerta di addetti informatici assai variegato, con punte di eccellenza ma anche, diciamo così, di professionisti improvvisati o di informatici per diletto, di ragazzi nativi digitali che hanno conosciuto il mondo del digitale nelle loro attività di svago ma hanno bisogno di un aiuto per convertire le loro conoscenze e competenze in qualcosa di realmente utile per il mondo del lavoro.

Ecco perché le imprese, ovviamente in particolare le PMI, devono poter assolutamente contare sull’apporto di Società esterne che abbiano la capacità di trasformare le loro problematiche in reali opportunità di crescita con l’aiuto del digitale. Le aziende si devono spesso rimettere in discussione, trasformare profondamente ed è comprensibile la difficoltà di molti imprenditori ad avere la giusta visione. Spesso incontriamo persone che risultano disorientiate, se non addirittura spaventate, perché vedono messo in discussione il modello di business che hanno seguito per decenni. Ricordiamoci che molte delle piccole aziende sono ancora oggi a conduzione familiare o vedono l’imprenditore direttamente al centro delle loro attività produttive.

Quali sono le figure quindi che oggi, nel vostro settore, vedete come quelle più necessarie e quindi più richieste?

Stefano Susini: Ovviamente il mercato del lavoro mette tra le principali esigenze dalle aziende tantissime figure del settore IT, ma le PMI hanno ancora difficoltà a cogliere le sfumature. Siamo ancora, per fare un parallelo con l’evoluzione del mondo sanitario, alla figura del medico generico e non siamo ancora arrivati all’epoca in cui si riesca a cogliere del tutto il vantaggio nel rivolgersi allo specialista.

Comunque, in questo momento si nota una particolare criticità nel contesto cybersecurity e quindi possiamo facilmente prevedere che gli esperti del settore saranno presto troppo pochi per rispondere al bisogno di tutti. Restano sempre molto richieste le figure che si occupano di sviluppare nuove soluzioni, con la tendenza ad una sempre maggiore specializzazione nei nuovi linguaggi di programmazione, ma che allo stesso tempo sappiano seguire un progetto in modalità Agile nel suo complesso, occupandosi anche delle fasi legati all’analisi e al rilascio della soluzione: nel nostro settore si parla di DevOps, coniugando la figura Developer con quella Operation, di fatto cumulando le loro attività.

Aspetto molto significativo nel nostro lavoro è quello della System Integration ossia il dialogo fra sistemi diversi, gestionali e dipartimentali magari introdotti in azienda in tempi diversi e sviluppati con tecnologie diverse per cui si gestiscono Team composti da figure come l’analista funzionale, il data analyst, il sistemista, il security manager, chiamati a collaborare su un unico progetto. Ecco perché si necessita di figure preparate e dotate delle cosiddette soft skills, ossia capacità relazionali, etica del lavoro, leadership, pensiero critico fra le altre.

La gestione dei dati è sempre al centro della nostra attività e oggi ci troviamo a maneggiare quantità di dati impensabili fino a pochi anni fa. Saper maneggiare grandi quantità di dati in tempi brevi per estrarre informazioni porta le aziende ad un vantaggio competitivo importante. Pensiamo alla Business Intelligence, la Manutenzione Predittiva, l’Intelligenza artificiale, solo per citare alcune applicazioni importanti

Per noi, ad esempio, che abbiamo sempre affrontato le tematiche dell’IT in ottica diversificata, si sono aperte anche nuove strade. Abbiamo infatti una area specifica per la cosiddetta Legal IT, nella quale stiamo introducendo figure che si occupano delle problematiche legate al trattamento dei dati personali normato dal GDPR, al rispetto delle normative che le imprese devono seguire nelle loro attività di progettazione e di erogazione dei servizi in ambito IT. Spesso sono necessarie figure che provengono dal mondo economico-giuridico ma con una buona conoscenza anche degli strumenti lato IT, o viceversa esperti di processi e tecnologie che comprendano l’importanza delle norme e siano in grado di interpretarle e seguirle. Spesso si formano dei team di risorse che si contaminano facilmente e che possono arrivare a gestire al meglio questi aspetti all’interno di una impresa e all’interno delle PA.

Gli stili di vita e le aspettative lavorative oggi sono molto cambiate. Il settore IT sembra essere favorito dunque sotto questo aspetto.

Denise Baggiani: Indubbiamente, il fatto che noi offriamo questa modalità di lavoro è sicuramente un punto a nostro favore per le scelte di molti candidati.

Per il nostro settore, dove la richiesta di figure professionali specializzate è molto alta è ormai un dato di fatto che sono i candidati a “dare le carte” nell’incontro domanda offerta. Ed indubbiamente la possibilità di utilizzare questa forma di lavoro è molto apprezzata.

Anche prima della pandemia, per noi lavorare a “distanza” era una modalità normale per cui per noi è stato facile cavalcare questa onda di cambiamento.

Come sempre bisogna trovare le giuste misure. Troppa distanza non è positiva e  va sempre contestualizzata.

Per noi il cambiamento delle modalità di lavoro ha forse favorito l’acquisizione di ulteriori risorse, che possono tranquillamente svolgere il proprio lavoro dalla propria abitazione.  Ma anche la flessibilità di orario può diventare una risorsa per entrambe le parti. Pro e contro ci sono sempre ma vanno saputi affrontare e gestire per valorizzare il lato positivo. Proprio come nella tecnologia stessa.

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Formazione on line gratuita – Privacy settore turistico

13 Feb , 2024,
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FORMAZIONE GRATUITA PRIVACY IN AMBITO TURISTICO

Privacy: check-in e check-out quali adempimenti, quali rischi

Fonti: ESSETI

I dati personali gestiti in ambito turistico passano ormai inevitabilmente attraverso molti strumenti elettronici.

L’utilizzo delle piattaforme di prenotazione comporta ad esempio una serie di rischi che è importante conoscere, per evitare problemi anche sul fronte delle sanzioni.

Partecipa al corso per avere tutte le risposte necessarie.

Quali sono gli adempimenti privacy per un albergatore?

Le piattaforme di prenotazione utilizzate sono sicure?

Di chi è la responsabilità dei dati inseriti sulle piattaforme di prenotazione?

Posso inviare mail ai miei clienti?

Quanto tempo posso conservare i dati dei miei clienti?

 

Il corso è tenuto dai nostri Consulenti Professionisti

aderenti a Federprivacy

 

La partecipazione al corso ti consentirà di ricevere l’attestato di partecipazione valido per l’assolvimento dell’obbligo formativo

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Servizi Cybersecurity gratuiti per le piccole e micro imprese

1 Feb , 2024,
esseti
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Grazie ai fondi del PNRR le piccole e micro imprese possono implementare servizi avanzati a costo zero per un anno

Un occasione davvero unica per le Piccole e Micro Imprese.Utilizzare un servizio per la gestione della Cybersecurity, in maniera GRATUITA per un anno, grazie   ai fondi del PNRR stanziati per il 2024.

Grazie alla nostra partnership con Cerbeyra, leader del settore Cybersecurity, possiamo offrire il servizio completo di implementazione e assistenza alla piattaforma in modalità gratuita per un anno.

Finalmente tutte le aziende che fin’ora non avevano budget disponibili per fare azioni di prevenzione in ambito Cybersecurityora possono avviare un sistema di gestione che risponde perfettamente ai requisiti normativi.

Per mitigare i rischi infatti, bisogna impostare una cyber security preventiva, predittiva e proattiva.

Proprio quello che puoi avere con questa piattaforma!

Contattaci subito per avviare la procedura di richiesta. Le richieste vengono accolte fino ad esaurimento fondi!

Leggi l’approfondimento

SERVIZI PROFESSIONALI AVANZATI PER LA SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI: CYBER THREAT INTELLIGENCE

Esseti ha sviluppato una specifica area di servizi dedicata alla Cybersecurity e alla gestione sicura della rete aziendale.

Un Team dedicato e una rete di Partneship specifiche e altamente qualificate, ci consentono quindi di offrire alle nostre Imprese soluzioni mirate alle loro esigenze di protezione, continuità operativa e miglioramento delle performance aziendali.

Un insieme di soluzioni di Cyber Security pensate per analizzare e prevenire potenziali minacce alla sicurezza delle informazioni all’interno ed all’esterno di un’organizzazione, coprendo  tutte le fasi di protezione dei dati, dall’analisi di vulnerabilità, al testing e al ripristino dei sistemi e dei dati.

cybersecurity

Cyber Threat Intelligence

Che cos'è?

Un servizio cloud “as a service” che permette di disporre di  una piattaforma di Cyber Threat Intelligence in grado di controllare ed analizzare il livello di sicurezza di infrastrutture ICT, dati, processi informativi, identificare minacce in ambiente OSINT e Dark Web (ad es. data breach), cyber reputation, social engineering, phishing e criticità in ambienti fisici.

La piattaforma dispone di una serie di funzionalità scalabili che attivano un vero e proprio sistema di monitoraggio e prevenzione.

La sua configurazione viene definita a seguito di una specifica analisi e testing che permette di disegnare i livelli e le aree di maggiore rilevanza operativa e su cui concentrare i controlli e le azioni di prevenzione.

Come funziona

Il servizio può essere attivato tramite una gestione remota  o tramite la gestione diretta.

Le PMI ad esempio, che non hanno quindi le risorse interne in grado di gestire le attività di controllo e monitoraggio, possono contare sul servizio di  gestione remota da parte del nostro Team di Specialisti.

L’utente può comunque accedere alla Dashboard via web browser nella quale può vedere tutti  i gli indicatori e i parametri fondamentali per capire immediatamente il livello di sicurezza in essere.

Le funzionalità che possono essere configurabili, in base ai piani selti sono molteplici e possono coprire tutte le esigenze e le complessità organizzative.

Analisi e monitoraggio

Nella gestione delle policy di cybersecurity è essenziale l'implementazione di un costante monitoraggio per ridisegnare la struttura delle protezioni e dei loro processi. La tendenza a modificare costantemente le procedure di attacco da parte dei possibili intrusori così come le variabili interne fisiche e di gestione che necessariamente devono adeguarsi alle modifiche produttive, impongono quindi costanti adeguamenti del sistema di controllo e prevenzione.
Report e Governace Compliace
gestione delle policy

L’obiettivo principale è quello di valutare preventivamente  il livello di vulnerabilità dell’infrastruttura ICT del cliente e le relative politiche di sicurezza organizzativa a difesa delle sue informazioni strategiche.

Attraverso specifici indicatori di riferimento  vengono individuati  criticità, potenziali minacce interne ed esterne, rischi di impatto sia economico che normativo.

Tutto questo è possibile verificarlo,  attraverso l’apposita  dashboard ,  in tempo reale.

Questa soluzione rappresenta anche lo strumento ideale per soddisfare determinate richieste normative quali ad es. l’art. 32 del 2016/679 (GDPR) punto 1. d), dove si richiede “una procedura per testare, verificare e valutare regolarmente l’efficacia delle misure tecniche e organizzative al fine di garantire la sicurezza del trattamento.”

Grazie ai report generati dalla piattaforma, è possibile quindi avere accesso a informazioni preziose e predizioni sulle tendenze future, che aiutano a prendere decisioni informate e adottare strategie efficaci di sicurezza informatica.

Competenze per la gestione della cybersecurity

La gestione della sicurezza IT, sebbene ultimamente abbia catturato l’attenzione di tutte le aziende sia piccole che grandi, richiede una competenza tecnica che spesso non può essere colmata immediatamente all’interno di una organizzazione.

Il complesso di attività di analisi, ricerca ed elaborazione di dati e notizie di interesse, può essere gestito con un interfacciamento costante con esperti e personale dedicato.

La parola chiave è analizzare.

È un processo circolare, in cui viene pianificata, implementata e valutata la raccolta dei dati. Dopodiché, i risultati sono analizzati e divulgati diventando materiale di studio.

Per questo è importante, qualora le risorse interne non siano dimensionate per gestire direttamente queste attività, usufruire di servizi di consulenza integrati ai sistemi implementati, proprio per rendere tale investimento perfettamente remunerativo in termini di assicurazione sul rischio.

Tutto il materiale informativo acquisito dovrà essere costantemente rivalutato alla luce di ogni nuova informazione e feedback.

Approfondisci con una demo gratuita

E’ possibile richiedere una demo gratuita delle funzionalità della piattaforma e dei servizi attivabili, unitamente ad una verifica inziale delle caratteristiche e della struttura esistente.

Contattaci per un approfondimento sulle caratteristiche e modalità del servizio.

Il Nostro Team dedicato per

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Certificazione AGID per MY GDPR e Whistelblowing

24 Gen , 2024,
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Certificazione AGID per i nostri Servizi

Piattaforme My GDPR e Whistleblowing certificate AGID con la qualificazione servizi SaaS

Fonti: ANAC AGID 

Aziende e Pubbliche Amministrazioni possono contare ora su un’opportunità in più per utilizzare i nostri servizi in Cloud che offrono vantaggi in termini di affidabilità e sicurezza, rendendo più convenienti ed efficienti gli investimenti in trasformazione digitale.

L’utilizzo delle nostre piattaforme consente di ottimizzare i costi e i tempi legati alla gestione dei processi organizzativi e di gestione e trattamento dei dati, che sempre più si moltiplicano attraverso l’impiego stesso della digitalizzazione, oltre a permettere di recepire la norme relativa alla protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione (cd  disciplina whistleblowing)

Consulta l'elenco su Cloud Market Place

Catalogo delle infrastrutture e dei servizi cloud qualificati.

La piattaforma MY GDPR

Il Portale GDPR nasce come soluzione  software per la gestione degli adempimenti normativi previsti dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR). Grazie all’esperienza acquisita a diretto contatto con alcune PA, la Piattaforma MY GDPR  permette di gestire in maniera  automatizzata le operazioni per la gestione del Registro dei Trattamenti e degli altri adempimenti richiesti dalla normativa vigente.

Questa soluzione consente all’Ente o alle Aziende di qualsiasi tipologia,  di rispettare tutti gli obblighi del GDPR e di dimostrare facilmente l’”accountability” al Regolamento.

Il Portale può essere gestito a livello centralizzato con riferimento a più Enti o in maniera autonoma con l’accesso a specifici utenti che occupano ruoli di responsabilità all’interno dell’organizzazione.

Il Portale, accessibile da qualsiasi dispositivo dotato di browser web, non fornisce solo strumenti informatizzati di raccolta dei dati di un’organizzazione e di compilazione dei Registri previsti dalla normativa, ma anche strumenti per la conduzione di una Valutazione d’Impatto (DPIA), della Valutazione dei Rischi e la possibilità di consultazione di una sezione di F.A.Q. (Frequently Asked Questions) in costante aggiornamento con riferimento al settore del trattamento e della protezione dei dati.

Il servizio viene fornito in modalità SaaS con piani di abbonamento, manutenzione e eventuale personalizzazione su specifiche richieste degli Enti e delle Aziende interessate

Scopri i Piani

La piattaforma whistleblowing

E’ un servizio che, in adesione alla norma, permette un elevato livello di protezione delle persone che segnalano violazioni e illeciti, attraverso la messa a disposizione di un canale di comunicazione sicuro all’interno dell’azienda o ente, per incentivare l’emersione di condotte pregiudizievoli.

Si tratta quindi di segnalazioni che mettono in condizioni le aziende e gli enti pubblici di poter prevenire o correggere tempestivamente atti e pratiche dannose e sicuramente lesive del proprio contesto e della propria reputazione.

Chi deve applicare il sistema e la procedura che permette al cittadino di effettuare queste segnalazioni sono quindi:

  • Pubbliche amministrazioni
  • Aziende con più di 50 dipendenti
  • Aziende  e Enti che adottano il modello  organizzativo 231

La Piattaforma certificata AGID, è utilizzabile in modalità SaaS , permette la gestione delle segnalazioni interne all’Azienda o all’Ente garantendo la riservatezza dell’identità del whistleblower tramite crittografia dei dati

Approfondisci all’articolo dedicato

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Voucher per consulenza in innovazione

19 Ott , 2023,
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Nuove opportunità per contributi a fondo perduto per investimenti in digitalizzazione.

Le domande di richeista contributi dovranno essere presentate a partire dalle 12 del 26 ottobre 2023 ed entro le 12 del 23 novembre 2023.

Voucher per consulenza in innovazione

Fonti: MIMIT

Immagine_Essetiweb

Di cosa si tratta?

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato le procedure per la richeista di contributo che le imprese possono presentare per finanziare i loro investimenti di innovazione e digitalizzazione.

Innanzitutto è importante ricordare che l’azienda che abbia presentato domanda di contributo a valere sul decreto ministeriale 7 maggio 2019 – ovvero sul precedente bando Innovation manager –  e abbia avuto il contributo non può ripresentare la domanda .

Ciò nonostante può essere un’opportunità importante per molte PMI e comunque per tutte coloro che non erano potute rientrare nel precedente finanziamento per esaurimento di risorse.

Chi può essere beneficiario del contributo?

Tutte le micro, piccole o medie imprese purchè non rientrino tra le imprese attive nei settori esclusi dall’articolo 1 del Regolamento UE n. 1407/2013 della Commissione “De Minimis” (settore della pesca, acquacoltura e produzione primaria dei prodotti agricoli).

Sono poi indicati i requisiti di ammissibilità tipici delle procedure di affidamento contributi che richiedono:

  • di avere sede legale e/o unità locale attiva sul territorio nazionale e risultare iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;
  • non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e risultare in regola con il versamento dei contributi previdenziali;non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;
  • non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione Europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune.

Possono inoltre beneficiare del Voucher anche le reti d’impresa composte da un numero non inferiore a tre PMI in possesso dei requisiti descritti, purché il contratto di rete configuri una collaborazione effettiva e stabile e sia caratterizzato dagli elementi di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto 7 maggio 2019.

Qual'è l'intensità del contributo?

Il contributo riguarda le spese sostenute a fronte di prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a 9 mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete.
Contributi voucher consulenza innovazione
mico, piccole e medie imprese

L’agevolazione è costituita da un contributo in forma di voucher concedibile in regime “de minimis”:

Micro e piccole: contributo pari al 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 40 mila euro

– Medie imprese: contributo pari al 30% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 25 mila euro

– Reti di imprese: contributo pari al 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 80 mila euro

Chi sono i Manager dell'innovazione a cui si deve rivolgere l'impresa?

Per manager dell’innovazione qualificato e indipendente si intende un manager iscritto nell’apposito elenco costituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy oppure indicato, a parità di requisiti personali e professionali, da una società iscritta nello stesso elenco e che risulti indipendente rispetto all’impresa o alla rete che fruisce della consulenza specialistica.

L’elenco è consultabile  alla pagina dedicata del MIMIT, ma è importante ricordare che ogni manager può assumere un solo contratto di consulenza.

Tipologie di investimenti: Ancora le tecnolgie abilitanti

La consulenza deve essere finalizzata a indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 individuate tra le seguenti:

– big data e analisi dei dati;

– cloud, fog e quantum computing;

– cyber security;

– integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;

– simulazione e sistemi cyber-fisici;

– prototipazione rapida;

– sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);

– robotica avanzata e collaborativa;

– interfaccia uomo-macchina;

– manifattura additiva e stampa tridimensionale;

– internet delle cose e delle macchine;

– integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;

– programmi di digital marketing, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (c.d. “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati;

– programmi di open innovation.

Gli incarichi manageriali possono inoltre indirizzare e supportare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, attraverso:

– l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa;

– l’avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.

Le specifiche circa contenuto e finalità delle prestazioni consulenziali, nonché durata e compenso, devono risultare da un contratto di consulenza sottoscritto dalle parti successivamente alla data di presentazione della domanda di ammissione al contributo.

Come fare per presentare la domanda

E’ importante avere già chiaro qual’è il progetto di investimento sul quale è necessrio investire e in ogni caso avere già acquisito un contatto con l’innovation Manager iscritto nell’elenco del ministero.

Questo perchè come descritto tra le modalità di presentazione, deve essere stipulato un contratto di consulenza specifico per il progetto da realizzare.

Per la procedura di presentazione della domanda invece deve essere seguita la procedura on line automatica predisposta dal ministero che può anche essere delegata, con apposita procedura, ad un soggetto esterno.

I dettaglio sono indicati nel Decreto e nella documentazione di riferimento

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Whistelblowing ultima chiamata

10 Ott , 2023,
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Entro il prossimo 17 Dicembre le Aziende con almeno 50 dipendenti dovranno implementare i sistemi di comunicazione conformi agli standard della normativa

Whistleblowing ultima chiamata

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Di cosa si tratta?

Il 10 marzo 2023 è stato approvato il decreto n. 24 che recepisce la direttiva Whistelblowing

La nuova disciplina è quindi già  in vigore a partire dal 30 marzo 2023 per tutti gli enti pubblici e per le società pubbliche o private con un modello organizzativo 231

In realtà anche se non hai adottato il modello organizzativo 231, dovrai applicare le prescrizioni normative entro le prossime scadenze.

–         dal 15 luglio SE LA TUA AZIENDA RAGGIUNGE il numero di 250 dipendenti

–         dal 17 dicembre SE LA TUA AZIENDA RAGGIUNGE Il numero di  50 dipendenti

La Direttiva europea sul Whistleblowing ha lo scopo di definire un quadro di tutela dei cittadini europei, in relazione alla possibilità di segnalare violazioni e illeciti in contesti sia lavorativi che di gestione di servizi pubblici.

 

Quali sono i soggetti interessati?

I primi interessati sono quindi tutti i cittadini che, venendo a conoscenza di pratiche illecite, sia nel proprio contesto di lavoro sia in contesti diversi, può segnalare in forma anonima queste situazioni ai diretti interessati.

Si tratta quindi di segnalazioni che mettono in condizioni le aziende e gli enti pubblici di poter prevenire o correggere tempestivamente atti e pratiche dannose e sicuramente lesive del proprio contesto e della propria reputazione.

Chi deve applicare il sistema e la procedura che permette al cittadino di effettuare queste segnalazioni sono quindi:

  • Pubbliche amministrazioni
  • Aziende con più di 50 dipendenti
  • Chi ha adottato il modello organizzativo 231
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Cosa significa Whistelblowing?

La traduzione del termine è Segnalante.

E’ la persona che spontaneamente rivela un illecito o di un’irregolarità commessa all’interno di un contesto lavorativo, sia pubblico che privato.

Il segnalante spesso è un dipendente ma può anche essere una terza parte, per esempio un fornitore o un cliente.

  • Si parla di whistelblowing “interno” quando la segnalazione viene fatta da un dipendente dell’azienda attraverso canali di segnalazione interni all’azienda.
  • Si parla di whistelblowing “esterno” quando la denuncia viene fatta pubblicamente, ad esempio all’autorità giudiziaria o alla stampa.

Sicuramente gestire la whistelblowing “interna” è decisamente l’opzione migliore.

Ecco perchè è fondamentale per le aziende mettersi nella condizione di poter adempiere alla prescrizione normativa non tanto perchè esiste anche un risvolto di penalizzazione int ermini di sanzione, ma anche perchè consente di adottare uno strumento di monitoraggio molto importante che potrebbe mitigare efficacemente rischi ben più gravi.

Come si fa una segnalazione whistleblowing?

Attraverso una piattaforma specifica utilizzabile anche in modalità SaaS, che grazie ad un software conforme alla normativa e approvato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, consente di ricevere le segnalazioni con il requisito fondamentale di conservare l’anonimato dei Segnalanti.

E’ un sistema di comunicazione digitale a cui tutti possono accedere e che permette di inviare segnalazioni di illeciti con la garanzia di mantenere l’anonimato per volontà di chi effettua la segnalazione. Può essere messa a disposizione sia a dipendenti che ad altri soggetti esterni.
Piattaforma Whistelblowing
Che cos'è?

Perchè è necessario dotarsi di un software o piattaforma di whistelblower?

1.    Per non rischiare di andare incontro a pesanti sanzioni soprattutto in concomitanza dello scoppio di un eventuale caso di corruzione interno.

2.    Per educare i propri dipendenti e gli stakeholder esterni (come fornitori, clienti, ecc.) alla cultura della segnalazione, rafforzarne la fiducia e prevenire rischi imprenditoriali e reputazionali.

3.    Per adottare misure idonee a identificare e risolvere sul nascere problematiche o illeciti che potrebbero portare a gravi conseguenze se non risolti in maniera tempestiva.

4.    Per evitare che prima che all’azienda interessata, le segnalazioni arrivino in altra forma ad organismi esterni collegati, compromettano di conseguenza la reputazione dell’azienda

Quanto costa implementare una Piattaforma di whistleblowing?

Le piattaforme disponibili sul mercato sono diverse ma tutte devono avere standard specifici in linea con la normativa. In generale si tratta di costi contenuti, anche se in fase di implementazione vanno considerati i costi di start up del sistema.

In genere si può parlare di meno di € 3,00  al gg. per i servizi in modalità SaaS.

Canone annuali a partire da meno di mille euro e un investimento inziale di start Up e configurazione di importo simile.

Nessuna installazione Hardware per il servizio in modalità SaaS.

Un sistema di whistleblowing comporta solamente dei costi per le aziende?

Uno studio condotto da EQS Group e dall’Università di Coira ha dimostrato che un’azienda ogni anno subisce una perdita pari al 7% del proprio fatturato a causa di crimini finanziari come frodi, appropriazione indebita o corruzione.

Su 1 milione di euro di fatturato abbiamo la probabilità di rilevare una perdita di 70.000 euro.

Individuando in maniera tempestiva anche solamente il 10% di possibili reati tramite segnalazioni interne, è possibile risparmiare 7.000 euro all’anno.

Con € 5 al giorno, un azienda che fattura 1 milione di euro, può evitare una perdita € 7000,00

Quali risorse dovranno essere impiegate per gestire il sistema di segnalazione?

Per gestire una sistema di whistelblowing sarà necessario individuare una persona che possa assumere il ruolo di Istruttore per verificare, dalla dashboard della piattaforma,  le segnalazioni pervenute e avviare le successive procedure di verifica.

La piattaforma può gestire il processo di segnalazione attraverso le funzioni predisposte per altri soggetti con ruoli esterni, che non impegnano l’organizzazione aziendale, come il Detentore delle Chiavi, l’amministratore della piattaforma.

Ma dal momento che metto a disposizione questo sistema, rischio di molte segnalazioni?

Ti auguriamo ovviamente di ricevere solo quelle importanti

Studi specifici stimano la ricezione di segnalazioni in media con un valore che si aggira attorno all’ 0,008 % sul numero di addetti, all’anno

Prendendo l’esempio di un’azienda che impiega 1000 addetti, il numero complessivo di segnalazioni in un anno si aggirerà verosimilmente intorno ad 8.

equilibrio

Il Valore delle Segnalazioni

Ricordate un principio importante.

Se non state ricevendo segnalazioni non significa che non ci siano criticità, ma probabilmente perché la cultura aziendale non è ancora matura a sufficienza per riportarle.

E’ fondamentale quindi che le imrpese si concentrino anche sull’importanza della Formazione, sulla diffusione della conoscenza dei principi che spingono ad attivare questi processi. In altre parole a sensibilizzazione le persone, favorendo la fiducia verso l’utilizzo di opportuni strumenti di segnalazione, tutelati e regolamentati. Solo creando questo rpesupposto è possibile aumentare  la propensione dei propri stakeholder ad nviare informazioni che consentiranno di identificare e risolvere i problemi emergenti.

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Esseti | Digital Transformation per le PMI | Consulenza e Servizi IT offre soluzioni in modalità SaaS per l’implementazione di Piattaforme di Wisthelbolwing per la PA e le Imprese.

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Progetto QUASAR – QUantitative Analysis for Services and Assets Reliability

24 Ago , 2021,
esseti
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RS2020 – POR  CREO FESR 2014-2020

Progetto co-finanziato dal POR CreO FESR Toscana 2014-2020 – Azione 1.1.5 – Sub-azione a1 – Progetti di ricerca e sviluppo delle MPMI RS2020 – Bando 2

ESSETI SERVIZI TELEMATICI S.R.L. è partner del progetto “QUASAR – QUantitative Analysis for Services and Assets Reliability”

Una molteplicità di realtà industriali e manifatturiere, operanti in ambiti “business critical” (e.g., Smart City, Industrial Manufacturing, Environmental Monitoring), hanno intrapreso un percorso di innovazione e maturazione spesso confluito nell’adozione di sistemi hardware/software “complessi” tali da rispondere dinamicamente ai cambiamenti dettati dall’evoluzione dei processi interni garantendo un continuo allineamento tra sistemi IT/OT e business aziendale.

Il progetto QUASAR intende sviluppare una piattaforma a supporto della digitalizzazione dei processi di asset management in contesti di Industria 4.0 promuovendo un avanzamento del framework JARVIS, mediante metodi quantitativi di analisi diagnostica e predittiva basati su dati e su modelli derivati da artefatti della pratica industriale e connettendo la rappresentazione dei digital twin di un asset con quella dei workflow di operazione e manutenzione, attraverso un’architettura software adattabile a una varietà di tipologie di prodotti, linee di prodotto e configurazioni specifiche.

Ciò sarà realizzato facendo leva su soluzioni software “enterprise” avanzate:
un “Libretto di impianto” digitale, inteso come rappresentazione eseguibile in grado di caratterizzare gerarchie di sistemi complessi, sia in termini di product line sia in termini di logiche di propagazione dei fallimenti, e corredato da informazioni quali osservazioni e misure delle condizioni operative e logistico-geografiche degli asset interni;
una estensione dei moduli di Workflow e Trouble Ticketing del prodotto AskMe Desk di LASCAUX, realizzando un sistema di IT Asset Management compliant ITIL 4 integrato con il “Libretto di impianto” digitale;
un ecosistema di agenti di analisi in grado di compiere valutazioni di reliability degli asset a “runtime”, al fine di monitorare il corretto funzionamento a regime, e “offline”, al fine di supportare la progettazione o il raffinamento di sistemi nuovi o preesistenti;
un ambiente “cloud” per il rilascio e l’esecuzione secondo il paradigma dettato da architetture orientate ai servizi.

Il progetto realizzerà un prototipo di moduli SW atto a finalizzare un’istanza concreta della piattaforma, compiendo sperimentazioni in contesti operativi business critical (Smart City, filiere di produzione quadri elettrici, servizi di telecomunicazione).

QUASAR, mirando a valorizzare i risultati della ricerca del sistema manifatturiero toscano, risulta coerente con la roadmap tecnologica Applicazioni e servizi ICT per l’industria ed il trasferimento tecnologico (cloud computing, business intelligence, smart manufacturing).

Il progetto è realizzato da un’associazione di imprese e organismi di ricerca con competenze diversificate: software e sistemi informativi (LASCAUX, UNIFI-DINFO), sistemi HW/SW per Smart City (SISMIC), asset e workflow management (ESSETI, LASCAUX), esperienza tecnico-scientifica nell’ambito di modelli, metodi quantitativi, di machine learning, e di Ingegneria del SW (UNIFI-DINFO).

Costo totale del progetto: 1.499.275,45 €

Contributo totale concesso: 674.673,95 €

Contributo totale concesso Partner Esseti: 63.950,06 €

Partner Promotori del Progetto:

digitalizzazione dei processi

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Piano Transizione 4.0. Come ottenere il Credito d’imposta per le imprese che investono in macchinari e impianti

12 Ago , 2021,
esseti
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Fino al 31 Dicembre 2021 è possibile richiedere l’applicazione del credito d’imposta al 50% a fondo perduto per acquisit impianti e macchinari

 

Transizione 4.0 credito d'imposta

Perchè richiederlo ora?

Se hai effettuato un acquisto o intendi acquistare impianti e macchinari necessari alla digitalizzazione dei tuoi processi aziendali e produttivi, con il , Nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 sono  è possibile usufruire dell’aliquota del 50% per l’applicazione del credito d’imposta fino al 2021.

Per il 2022 l’aliquota scenderà al 40%.

Per poter presentare la richiesta, gli impianti e i macchinari oggetto dell’investimento devono rispettare specifici requisiti tecnologici per cui  occorre produrre una perizia asseverata da parte di un tecnico.

Esseti può aiutarti a seguire il procedimento e la presentazione della richiesta in collaborazione con il tuo commercialista,  per quanto riguarda:

la valutazione dell’investimento

la gestione e verifica dei fornitori hardware e software

la gestione dell’ interconnessione

E’ importante poter utilizzare subito questa opportunità, poichè   nel 2022 l’agevolazione scenderà al 40%.

Questo vorrebbe dire ad esempio, che per un macchinario del valore di 500.000 Euro  si perdono 50.000 Euro di contributi.

L’opportunità più interessante però riguarda le PMI.

In questo caso le piccole imrpese possono  cumulare gli effetti della Sabatini, aggiungendo un ulteriore 10%  a fondo perduto di credito d’imposta e arrivare quindi ad un totale del 60%.

Altre opportunità inserite nel Piano Transizione 4.0 sono i  Crediti per ricerca e sviluppo e Credito Formazione 4.0.

Vedi la documentazione del Mise: Presentazione, Slide

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MyGDPR: il portale per la gestione Smart della privacy aziendale

16 Feb , 2021,
esseti
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Con il portale MyGDPR di Esseti, da oggi puoi gestire comodamente gli adempimenti Privacy con un click.

 

Il Portale Smart per la gestione della Privacy

Cosa puoi fare con il Portale MyGDPR?

Definire il tuo Archivio documentale sempre aggiornato, con la possibilità di creare e personalizzare la documentazione richiesta dalla normativa.

Generare il registro dei trattamenti in base alla tua mappatura dei dati ed estrarre informative aggiornate

Realizzare direttamente la Valutazione dei Rischi e analizzare il livello di sicurezza adeguato alla tua struttura

Utilizzare di modelli di DPIA precaricati, personalizzabili per gestire il procedimento di validazione dei tuoi dati aziendali.

Gli adempimenti per la gestione della Privacy aziendale richiedono spesso un controllo e un aggiornamento costante, soprattutto in contesti dove la natura dei dati trattati per lo svolgimento delle normali attività aziendali, ha un impatto significativo.

Oltre quindi ad una corretta gestione delle policy aziendali, definte in coerenza con la complessità e le caratteristiche dei vari contesti, è importante predisporsi di strumenti che massimizzano l’efficacia dei processi di gestione e soprattutto ne facilitino il controllo.

Con l’accesso al Portale GDPR MyGDPR potrai gestire la tua policy privacy aziendale in tutta sicurezza, organizzando in maniera semplice e veloce tutti i processi di gestione e controllo della documentazione e l’analisi di rischio.

Inoltre, puoi integrare i servizi del portale con piani personalizzati che includono servizi aggiuntivi in tema di privacy.

La Privacy: il nuovo mood per le strategie di digital marketing

24 Gen , 2021,
esseti
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Quanto conviene concentrare le strategie di posizionamento e indicizzazione verso motori di ricerca alternativi a Google?

Fuga da WhatsApp, critiche alle violazioni privacy del mondo Google, tecnologia pervasiva, profilazioni e Social.

Non lo avremmo mai pensato quando nel 2018 il GDPR imponeva ufficialmente di dare maggiore attenzione alla questione della privacy, per ovvi motivi sanzionatori, ma forse oggi sta diventando una nuova opportunità di mercato.

Sembra che il mercato stia allestendo un nuovo scenario o semplicemente stiamo assistendo al cambiando delle regole del gioco.

Se fino ad ora l’attenzione degli strumenti di indicizzazione e posizionamento verso le alternative Google &Co.  poteva essere una strategia efficace per esigenze di nicchia, ora il vento sta cambiando e potrebbe diventare invece una strategia vincente per tutti, per posizionarsi in un mercato, per così dire, privacy care.

Ridurre la concorrenza sfruttando la sensibilità verso la protezione dei dati può diventare una combinazione davvero eccezionale per rivedere le strategie di  comunicazione e marketing.

Fin’ora si è discusso molto del conflitto tra privacy e marketing. Ma forse ora la svolta vincente è utilizzare la privacy per fare marketing

La nuova “filosofia digitale”

Almeno in Europa, il GDPR sta quindi diventando il parametro di riferimento per molti motori di ricerca privacy friendly, alternativi a Google. Assisteremo dunque ad una migrazione sempre più ampia di utenti verso queste alternative così da ridimensionare il predominio di Google?

Sicuramente non assisteremo, almeno nel breve periodo, allo stravolgimento degli equilibri di mercato, visto che comunque molti di questi motori alternativi attingono ai risultati dei “grandi”, Certamente però cambierà qualcosa nei meccanismi di acquisizione, gestione e soprattutto “vendita” dei dati che comunque continueranno ad essere presenti nel web.

La questione della privacy on line è ovviamente una questione che impegnerà i grandi del web a rivedere le proprie politiche a fronte di un costante braccio di ferro con gli enti di controllo, ma anche e soprattutto per (ri)stabilire una fiducia ormai minata nei confronti degli utenti,

IT-webseite-anmelden-UND-google-alternativen